David Maria Turoldo
Vivi di noi.
Sei
La verità che non ragiona.
Un Dio che pena
Nel cuore dell’uomo.
Da “Udii una voce”
Non per me il pulito verso.
Uno scabro sasso la parola
nelle mie mani.
Intanto che gli effetti dissepolti
marciscono come foglie staccate
dalla pianta..
Questi i miei giorni vuoti di pudore,
i miei canti senza note
la verità senza amore.
Parole, inerti macerie,
brandelli d’esistenze
isamorate, panorama
del mio paese
ove neppure il gesto
sacrificale più rompe
la immota somiglianza dei giorni,
né le vesti sante coprono
la nudità degli istinti.
E i poeti non hanno più canti
Non un messaggio di gioia,
nessuno una speranza.