Franco Fortini – Per un compagno ucciso

 

Franco Fortini
Per un compagno ucciso
Eri ogni ora dentro la quieta letizia
dell’uomo che ha vinto i tiranni;
non temevi gli inganni della nostra malizia,
non chiedevi più niente al tuo amore.
Sono cadute in profondo le città, dalle fosse
ci chiedono pietà tutti perduti i morti,
ma tu levi il sorriso devotamente
da altri tempi; e noi non piangiamo per te.
Noi condurremo i passi dei nostri figli !
sopra la terra, più lieve dal tuo morire,
e guideremo l’amore avvenire e il canto
dov’hai amato per noi l’ultima volta.
Lo spillo apre la gemma e l’acqua apre il mattino
dentro il turchino di marzo, al nostro paese.
lo ricordo per te parole antiche d’Italia
e fissano gli amici dai vetri la sera e la neve.